IL TERZO SETTORE CON LE COMUNITÀ LOCALI PER INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE
A cura del Gruppo di coordinamento del progetto (Adriano Paolella, Raniero Maggini, Viola D’Ettore, Krizia Ciangola)
MINORE nasce grazie al sostegno che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali garantisce al Terzo Settore. Italia Nostra ha visto premiate consecutivamente le proprie proposte progettuali nelle ultime due edizioni dell’avviso volto all’assegnazione delle risorse stanziate dal Ministero.
Nel 2020 fu finanziato “Alla ricerca dei beni comuni – La salvaguardia del patrimonio culturale (beni culturali materiali e immateriali, paesaggio, memoria) e ambientale ‘minore’”, i cui esiti hanno poi ispirato la scrittura della proposta per rispondere all’avviso del 2023.
“MINORE. Un ‘Faro’ sul Patrimonio Culturale. Il terzo settore con le comunità locali per iniziative di valorizzazione”, guarda infatti alle categorie di beni culturali, che maggiormente sono state segnalate nei laboratori realizzati durante il percorso svolto con il precedente progetto: Aree archeologiche, Fortificazioni, Architetture dell’acqua.
Ben 35 le Sezioni dell’Associazione che lungo tutto il territorio nazionale hanno candidato ipotesi di diverse attività inerenti alla promozione ed alla valorizzazione conservativa del Patrimonio culturale locale, accettando con entusiasmo la nuova sfida.
Le finalità del Progetto
Se uno degli obiettivi di Italia Nostra è contribuire alla salvaguardia dei beni culturali e ambientali del Paese, con MINORE l’Organizzazione punta al rafforzamento delle competenze dei volontari, per raggiungere nuovi e concreti traguardi, tesi alla salvaguardia e valorizzazione dei beni “minori”, elementi questi, centrali della cultura e della coesione sociale per la creazione di insediamenti sani e sostenibili.
L’enorme consistenza del Patrimonio fa sì che quasi ogni nostra azione interferisca con esso. Questa condizione rappresenta una potenzialità, che richiede però un aumento della sensibilità nei confronti dei beni culturali e ambientali ed una capacità di interagire con essi, qualificandoli, riscoprendone il valore che rappresentano per le comunità.
Un’esigenza che si sta consolidando per i beni “maggiori” (facilmente riconosciuti tali da cittadini ed istituzioni), ma non estesa a tutto il territorio e ai beni “minori” in esso presenti. La capillare diffusione di questi ultimi implica che amministrazioni, tecnici e cittadini maturino una consapevolezza comune per intervenire responsabilmente.
In questa direzione va la Convenzione di Faro: la conservazione è anche affidata alle comunità, che assumono impegni condivisi già tramite la costituzione di “Comunità Patrimoniali” per favorire conoscenza e conservazione.
Italia Nostra agisce dunque nel solco tracciato dal Legislatore nazionale (che ha ratificato la Convenzione il primo ottobre del 2020), individuando modalità di attivazione dei soggetti competenti, ricercando finanziamenti, formando cittadini, conservando e gestendo il patrimonio e al contempo sostenendo attività economiche, anche al fine di promuovere pratiche di sviluppo sostenibile.
Una tutela non imposta ma retta da un interesse comune, guardando a forme di lavoro congiunto che portino a nuova occupazione, ma anche a modelli gestionali più prossimi alle comunità.
Il Laboratorio di coordinamento
La partenza formale di MINORE risale già allo scorso mese di maggio, ma è stata la due giorni svoltasi a Roma il 28 e 29 giugno a dare pieno protagonismo ai responsabili delle 35 Sezioni dell’Associazione, provenienti da 19 diverse regioni. La due giorni tenutasi nella Sede nazionale ha posto dunque al centro del programma di lavoro il confronto sui beni selezionati, permettendo di affrontare e condividere appieno gli obiettivi di progetto.
Sopralluoghi ed eventi
Ciascuno dei partecipanti all’appuntamento romano si è impegnato quindi a trasmettere ai volontari presenti sui territori tempi e modalità di lavoro definiti e a programmare almeno un “sopralluogo conoscitivo”.
Un impegno onorato dalle Sezioni di Italia Nostra, che vi hanno dato seguito organizzando iniziative aperte al pubblico o sopralluoghi tecnici ai quali sono stati invitati sia rappresentanti delle istituzioni pubbliche quali sindaci, consiglieri e funzionari della Soprintendenza. Numerose inoltre le occasioni nelle quali si è operato affinché questi momenti divenissero opportunità per la promozione del territorio, abbinando eventi tra i più variegati.
Sia la Sezione di Campobasso che il Presidio Nebrodi hanno ad esempio realizzato una visita presso le aree archeologiche, preceduta da un incontro pubblico di presentazione del Progetto, al quale hanno partecipato sia associazioni che rappresentanti delle amministrazioni locali, oltre ai cittadini interessati.
Non sono mancate le visite guidate da esperti, come nel caso di Piacenza, dove sono stati proposti tre appuntamenti presso il Museo Civico, all’interno del quale è conservato il Fegato Etrusco (rinvenuto nell’area archeologica di Gossolengo) o della Sezione di Cuneo che alle visite guidate presso i “Mulini”, ha abbinato una passeggiata del borgo dove i visitatori sono stati accompagnati da attori in costume.
In generale quindi, seppur partendo dal tema candidato, l’attenzione è stata rivolta ad argomenti di più ampia portata, come testimonia la Sezione di Bisceglie che ha organizzato, presso le Grotte di Santa Croce, anche la presentazione del libro “Il giardino di Santa Croce. Guida alle specie botaniche del sito carsico” o quella di Melilli che, durante l’iniziativa presso il Serbatoio comunale di Costa-Farina, oltre al valore storico e architettonico del bene ha sottolineato anche l’importanza della corretta gestione della risorsa idrica.
La Sezione di Messina ha valorizzato l’inaugurazione di una mostra presso il Forte San Jachiddu Parco Ecologico, favorendo la diffusione dei temi del Progetto in un’occasione che vedeva già naturalmente coinvolte persone interessate alla conservazione del luogo.
Ad Eboli la Sezione di Salerno si è concentrata invece sulla costruzione della collaborazione con vari enti, a partire dall’Amministrazione comunale e dalle altre associazioni locali, organizzando un incontro nel Palazzo della Città che ha favorito la sottoscrizione un protocollo d’intesa con nove diverse realtà.
Mentre per la Sezione di Trento il sopralluogo sulla strada Gardesana, svolto sia tramite terra che via mare, è stato particolarmente utile per il reperimento di dati ed immagini di notevole interesse, oltre che importante momento di confronto.
Complessivamente 880 partecipanti ai sopralluoghi conoscitivi e tecnici (38 in totale), che divengono oltre mille (esattamente 1.110), se si sommano anche gli eventi tenutisi contestualmente (tra i quali, convegno, videoproiezione, visita teatralizzata, escursione naturalistica, evento teatrale, corso di disegno..).
Una buona partenza per MINORE, che fa ben sperare per l’attenzione che potrà generare il Festival che celebrerà la conclusione del Progetto nel 2025.
Il Festival
Dal 19 al 21 settembre 2025 è infatti previsto un evento nazionale durante il quale le Comunità patrimoniali avranno la possibilità di incontrarsi e dibattere su quanto realizzato, ospitando esperienze ed esperti, confrontandosi sulle migliori strategie per garantire la valorizzazione conservativa di beni che, diffusi lungo tutto il Paese, contribuiscono a definire il ricchissimo patrimonio culturale che l’Italia può vantare. Ma del Festival, contenuti e programma, si tornerà a scrivere dettagliatamente.